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Negli ultimi anni, i ricercatori hanno cercato di comprendere gli effetti dell’uragano Sandy, che ha colpito gli Stati Uniti nel 2012, sul cervello dei neonati in utero. Ciò è stato possibile grazie all'analisi e al confronto di centinaia di donne incinte.
Rischi di sviluppare problemi neurocomportamentali
Attualmente, il mondo si trova ad affrontare un aumento dei casi di ansia, ma anche depressione disturbo da deficit di attenzione con o senza iperattività (ADHD) nei bambini. E se questo aumento potesse avere un collegamento con il crisi ambientale e climatica ? Questa questione è stata ampiamente discussa in un articolo pubblicato da Il guardiano il 27 marzo 2024.
Tra gli studi citati dal quotidiano britannico troviamo quello di Yoko Nomura, docente di psichiatria presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai Hospital di New York (Stati Uniti). Un comunicato stampa pubblicato nel 2022 lo ha dettagliato studio intitolato Stress in gravidanza (o stress durante la gravidanza). Il team era interessato agli effetti dell'uragano Sandy (categoria 3) che ha colpito duramente New York nell'ottobre 2012. Il suo obiettivo era scoprire se lo stress prenatale causato da questo disastro potesse aver effetti dannosi sui bambini che stanno per nascere rispetto a quelli nati prima o a quelli concepiti dopo la tempesta.
In generale, l'obiettivo dei ricercatori era quello di capire esattamente se i fattori di stress ambientale fossero in grado di influenzare il cervello dei bambini in utero e quindi aumentarne la capacità. rischio di sviluppare problemi neurocomportamentaliad esempio l'autismo, la schizofrenia o l'ADHD.
Risultati molto allarmanti sul cervello
Più di un decennio dopo l'inizio dello studio, i risultati testimoniare a sorprendente disparità. Secondo il team di Yoko Nomura, i bambini che erano nel grembo delle loro madri durante l'uragano Sandy presentano ora un rischio molto elevato di sviluppare disturbi psichiatrici. Dallo studio è emerso che le ragazze esposte al fenomeno riferivano di soffrire di ansia venti volte di più rispetto alle ragazze non esposte. Questo rapporto sale a trenta per i casi di depressione. Tra i Ragazzi che hanno vissuto l'Uragano si tratta, tra l'altro, di una questione di rischio sessanta volte più elevato di sviluppare l’ADHD. Inoltre i sintomi si manifestavano all'asilo in tutti i bambini osservati.
Il Guardian ha anche citato a studio pubblicato nel 2018 in merito Il morbo di Alzheimer nella regione metropolitana di Città del Messico (Messico). Gli scienziati hanno spiegato di aver studiato il contributi dell’inquinamento atmosferico urbano e dell’ozono ai biomarcatori della neurodegenerazione, nel cervello di 203 persone di età compresa tra gli undici mesi e i quaranta anni. Tuttavia, in 202 persone osservate sono state riscontrate caratteristiche fisiche della malattia di Alzheimer.
Secondo Burcin Ikiz, neuroscienziato intervistato anche lui dal quotidiano britannico, i risultati di questi studi sono molto allarmanti. Secondo lei, la scienza conosce gli effetti dannosi della crisi ambientale e climatica sul sistema cardiovascolare, respiratorio e immunitario. D'altro canto, i dati relativi effetti sulla neurologia e sulla salute del cervello sono gravemente carenti, anche se sempre più ricercatori sono interessati ad essi.
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