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Stesso sport ma tre discipline, anzi tre armi. Le tre armi della scherma saranno tutte presenti a Parigi: la spada, il fioretto, la sciabola, con, per ciascuna di esse, una gara individuale e una a squadre, maschile e femminile. Ogni arma ha le sue particolarità.
La spada
La spada, l’arma più “accessibile”, perché? Già perché puoi toccare tutte le parti del corpo per segnare un punto. Testa inclusa. Mani incluse. Piedi inclusi. E poi, perché le regole sono semplici: chi tocca per primo fa un punto. Se entrambi gli spadaccini colpiscono contemporaneamente, viene loro assegnato un punto ciascuno. Vince chi per primo segna quindici valide, a meno che il tempo regolamentare non sia scaduto, nel qual caso vince chi ha più punti alla fine del tempo regolamentare in ciascuno dei tre round da 3 minuti.
Il foglio
Seconda arma, il fioretto. Le superfici di contatto sono ridotte rispetto alla spada, si può mirare solo con il busto e la schiena per segnare un punto. I colpi alla testa, alle braccia e alle gambe non vengono conteggiati. Un’altra differenza con la spada: esiste una nozione di priorità per chi attacca. Se entrambi i tiratori colpiscono contemporaneamente, solo quello con priorità segna il punto.
La spada
Ultima arma, la sciabola. È l’unica arma che permette di colpire non solo con la punta della sciabola ma anche con il filo della lama. Per le aree bersaglio, lo spadaccino può mirare ovunque sopra la cintura per segnare un punto. Il che è storicamente spiegato dalla pratica della sciabola d’epoca. Era l’arma del cavaliere e il cavallo non poteva essere colpito. Nella sciabola, infine, ha ragione chi attacca, come nel fioretto.
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