L’età degli otto pianeti del Sistema Solare e il loro periodo orbitale ci permettono di stimare quante volte ciascuno di essi ha fatto il giro del Sole durante i suoi 4,6 miliardi di anni di esistenza. E la Terra?
Il Sistema Solare ha preso forma circa 4,6 miliardi di anni fa. Durante i primi cento milioni di anni dopo la loro formazione, ci fu un periodo di instabilità dinamica tra i pianeti che causò gravi disturbi gravitazionali ed espulse parte del materiale planetario dal Sistema Solare. Tuttavia, una volta terminata questa fase tumultuosa, i pianeti hanno trovato orbite stabili che da allora non sono cambiate molto.
Grazie a questa stabilità orbitale osservata durante Dal 98 al 99% della durata di vita del Sistema Solare, è quindi possibile stimare il numero di viaggi compiuti da ciascun pianeta attorno al Sole.
I pianeti interni ed esterni
Si noti che in generale, si stima che i quattro pianeti interni (Mercurio, Venere, Terra e Marte) si siano evoluti per circa 4,5 miliardi di annimentre i pianeti esterni (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) sono in evoluzione da circa 4,59 miliardi di anni.
A titolo informativo, la datazione dell’età della Terra è stata resa possibile utilizzando diversi metodi scientifici. Da un lato c’è il datazione radiometrica che si basa sul decadimento radioattivo di elementi instabili in elementi più stabili. Ad esempio, l’uranio decade in piombo nel tempo. Misurando la proporzione di uranio e piombo in una roccia, gli scienziati possono stimare il tempo trascorso da quando la roccia si è formata. Diversi isotopi radioattivi hanno tempi di dimezzamento diversi, consentendo di estendere la datazione su un ampio intervallo di tempo.
IL meteoriti sono frammenti di materiali che non hanno subito processi geologici significativi dalla formazione del Sistema Solare. Datando queste rocce, gli scienziati possono ottenere una stima dell’età del nostro sistema, perché si sono formate più o meno nello stesso periodo del nostro sistema.
La conoscenza che si sono formati gli altri pianeti interni più o meno nello stesso periodo si basa su modelli di formazione planetaria e studi approfonditi del Sistema Solare. Combinando altri metodi, gli scienziati sono stati anche in grado di sviluppare un modello coerente che suggeriva che i pianeti esterni, costituiti principalmente da gas, formato un po’ prima dei pianeti interni.
Una stima del numero di orbite per pianeta
La Terra, che esiste da 4,5 miliardi di anni, ha completato circa 4,5 miliardi di orbite solari. Per confronto, Mercurioche ha un periodo orbitale di 88 giorni, ha completato circa 18,7 miliardi di orbite negli ultimi 4,5 miliardi di anni. Venere ne ha ricavati 7,3 miliardi e Marte 2,4 miliardi.
Per quanto riguarda i pianeti esterni, Giove, che ha un periodo orbitale di 4.333 giorni terrestri, avrebbe completato 386,9 milioni di orbite del Sole in 4,59 miliardi di anni terrestri, mentre Nettuno, il più distante dal Sistema Solare, n’ha realizzato solo circa 27,9 milioni (periodo orbitale di 60.190 giorni terrestri).
Questi numeri, sebbene già impressionanti, potrebbero potenzialmente raddoppiare in un lontano futuro. Tra circa 4,5 miliardi di anni, infatti, il Sole si trasformerà in una stella gigante rossa che inghiottirà i pianeti interni. Le orbite degli altri pianeti saranno allora probabilmente notevolmente alterate. Il viaggio attorno al Sole potrebbe quindi continuare, ma in un contesto cosmico radicalmente trasformato.
In conclusione, lo studio dei periodi orbitali dei pianeti e della loro età fornisce una visione affascinante della storia del Sistema Solare. Ciascun pianeta, a seconda della sua distanza dal Sole e della durata della sua rivoluzione, ha percorso un numero impressionante di orbite nel corso dei 4,6 miliardi di anni della sua esistenza. La Terra, con le sue 4,5 miliardi di orbite, è solo un esempio tra tanti. Sebbene queste orbite siano mantenute con grande stabilità, cambiamenti futuri, come la trasformazione del Sole in una gigante rossa, potrebbero trasformare radicalmente il panorama orbitale del nostro sistema. Questa prospettiva richiama l’incredibile dinamismo del cosmo e la possibile transitorietà di ciò che oggi consideriamo stabile.
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