Vincere una medaglia può rappresentare un guadagno finanziario, sia ai Giochi Olimpici che a quelli Paralimpici. Se il Comitato Paralimpico Internazionale (IPC) non prevede alcun bonus ufficiale, ogni Paese fissa i propri importi e può offrire – o meno – vantaggi ai propri medagliati.
I bonus nazionali sono gli unici che possono ricevere i paraatleti. In effetti, nessuna federazione internazionale prevede di premiare finanziariamente i paralimpici vincitori di medaglie. Durante le Olimpiadi, la World Athletics, la federazione internazionale di atletica leggera, ha fatto lo stesso per gli atleti che hanno vinto l’oro, l’argento o il bronzo ma, per le Paralimpiadi, la sua equivalente World Para Athletics non ha seguito l’esempio.
Se l’uguaglianza è stata la norma in Francia da Pechino 2008, lo è diventata solo quest’anno in diversi altri paesi. Pertanto, per la prima volta nella storia, nazioni come Belgio, Canada e Spagna assegneranno ai paraatleti gli stessi importi assegnati agli olimpionici vincitori di medaglie. E la parità dei bonus vale anche per i Paesi che non li pagano: ad esempio, i paraatleti britannici non riceveranno alcun compenso in denaro in caso di medaglia, come è avvenuto con gli olimpionici.
Importi in aumento
La tendenza generale è verso un aumento dei bonus per le medaglie, anche nei paesi in cui divergono tra Giochi Olimpici e Giochi Paralimpici. È il caso ad esempio di Hong Kong o Taiwan, due paesi che offrono bonus elevati ai propri olimpionici e il cui importo aumenta per i paraatleti, senza essere equivalente.
Durante i Giochi Paralimpici di Parigi 2024 si disputeranno 539 eventi. I bonus corrisposti ai medagliati (per chi ne usufruisce) saranno graditi per questi atleti, spesso dilettanti.
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