Quanto petrolio è rimasto e lo finiremo mai?

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Per centinaia di milioni di anni il petrolio si è accumulato in giacimenti profondi sotto la superficie terrestre. Formato da resti di animali e piante, questo processo naturale è stato modellato dal calore e dalla pressione, trasformando questi materiali organici in oro nero. Circa 165 anni fa, l’umanità iniziò a estrarre questa risorsa naturale a un ritmo molto più veloce di quello con cui si è formata, il che pone una domanda cruciale: quanto petrolio rimane e un giorno lo esauriremo?

Dove si trova il petrolio?

IL placche tettoniche svolge un ruolo chiave nella formazione del serbatoio. I movimenti delle placche terrestri, in particolare la subduzione, e lo sviluppo dei bacini oceanici per rifting, creano le condizioni necessarie per il rapido seppellimento della materia organica. La maggior parte del petrolio mondiale si trova quindi nelle aree in cui la tettonica a placche ha favorito la formazione di serbatoi.

Queste regioni includono il Medio Oriente che ospita i più grandi giacimenti petroliferi conosciuti, come quelli in Arabia Saudita, Iraq, Kuwait ed Emirati Arabi Uniti. Al di fuori del Medio Oriente, altre aree ricche di petrolio includono il Nord America, con riserve significative in Canada, Stati Uniti (in particolare Texas e Alaska) e Messico. Anche il Sud America ha importanti giacimenti petroliferi, in particolare in Venezuela e Brasile.

In Europa, le riserve petrolifere sono più modeste, ma presenti, con giacimenti nel Mare del Nord (soprattutto nel Regno Unito e in Norvegia) e in Russia, mentre in Asia, oltre al Medio Oriente, anche Paesi come Cina e Kazakistan dispongono di importanti riserve petrolifere.

Tuttavia, è importante notare che il pianeta non lo sarà mai completamente senza olioperché una parte di esso si trova in luoghi inaccessibili come l'Antartide o nelle profondità estreme della Terra.

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petrolio offshore
Crediti: TebNad / iStock

Quale quantità è accessibile?

Secondo uno indagine effettuata nel 2023 da Rystad Energy, rimarrebbero circa 1.600 miliardi di barili di petrolio recuperabile in siti conosciuti. In aggiunta a questo, l'US Geological Survey che fino 565 miliardi di barili potrebbero ancora essere recuperati da siti che non sono ancora stati scoperti. Tuttavia, determinare quando gli esseri umani utilizzeranno tutto questo petrolio estraibile è una questione complessa.

Sulla base di questa stima delle riserve conosciute, gli esperti valutano da decenni che ce ne siano circa 50 anni di olio. Questo calcolo viene effettuato dividendo le riserve attuali per la domanda globale annua. Sebbene le scoperte abbiano aumentato le nostre riserve conosciute, il tempo rimanente non è cambiato molto, perché stiamo consumando il nuovo petrolio con la stessa rapidità con cui lo troviamo. Tuttavia, è importante notare che questo fragile equilibrio è destinato a cambiare.

Infatti, le riserve più facili da estrarre stanno gradualmente diminuendo e sebbene le nuove tecnologie migliorino la nostra capacità di scoprire nuovi giacimenti, le opportunità di scoperta stanno diventando sempre più rare.

Kevin Book, CEO di ClearView, lo prevede, tuttavia intelligenza artificiale giocherà un ruolo cruciale nella ricerca di nuove riserve e che le nuove tecnologie di recupero miglioreranno l’estrazione del petrolio negli anni a venire. Questi progressi potrebbero potenzialmente aumentare la nostra stima delle riserve totali recuperabili.

La domanda di petrolio è comunque soggetta a cambiamenti significativi. Mentre il mondo si sposta sempre più verso fonti energetiche rinnovabili, si prevede infatti che la domanda di petrolio inizi a stagnare per poi diminuire, probabilmente a partire dal 2030. Questa transizione verso fonti energetiche alternative potrebbe quindi avere un impatto significativo sulla futura disponibilità di petrolio.

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