Questa azienda vuole produrre idrogeno dalle acque reflue


Nel Regno Unito una start-up ci sta provando recuperare le acque reflue utilizzandoli come fonte di produzione di idrogeno. Questa innovazione potrebbe diventare molto importante nella ricerca di alternative praticabili ed ecologiche agli attuali combustibili fossili.

Un concetto di “cella di elettrolisi microbica” per ottenere idrogeno verde

Come spiegato una pubblicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) del marzo 2024, la depurazione delle acque reflue è un problema reale. Nel 2022, solo il 57% della popolazione mondiale aveva accesso a servizi igienico-sanitari gestiti in sicurezza. Nel 2020, Il 44% delle acque reflue domestiche generati in tutto il mondo sono finiti nell’ambiente senza essere stati sottoposti a trattamenti sicuri. Tuttavia, questi rilasci causano centinaia di migliaia di morti ogni anno.

Questa osservazione ha dato l’idea alla start-up britannica Wasterwater Fuels di sviluppare una soluzione innovativa per trattare queste acque inquinate. Questo recupero di queste acque reflue comporta la loro trasformazione in una fonte di produzione di idrogeno verde. Per fare questo, l’avvio è all’origine dell’approccio Microbial Electrolysis Cell (MEC o cella di elettrolisi microbica) che produce più energia di quanta ne consuma.

L’idea è quella di immergere i tubi di acciaio inossidabile nelle acque reflue per farlo scomporre la materia organica in ioni idrogeno grazie all’attività dei microbi. Questi ioni idrogeno vengono poi trasformati in gas idrogeno immagazzinato nei tubi. Il MEC è responsabile della purificazione dell’acqua eliminando i rifiuti che contengono materia organica.

pompaggio delle acque reflue
Crediti: Sergey Dolgikh / iStock

Durevole, economico e facile da implementare

Confrontando il dispositivo Wasterwater Fuels con i tradizionali sistemi di trattamento delle acque reflue, richiede meno manutenzione, ma anche meno spazio. Inoltre il MEC non incorpora alcuna parte in movimento e quindi funziona in silenzio. L’altro vantaggio evidente è il consumo energetico. Nel Regno Unito, i sistemi igienico-sanitari convenzionali rappresentano ancora 3% del consumo elettrico del paese.

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« Tratteremo le acque reflue utilizzando solo l’energia che contengono e forniremo l’energia in eccesso (idrogeno o elettricità) per altri usi, risparmiando carbonio. La nostra tecnologia consuma gli inquinanti delle acque reflue e non scompone l’acqua (elettrolisi), garantendo che l’acqua non venga consumata per produrre energia”possiamo leggere sul sito Wasterwater Fuels.

Si tratta quindi di un approccio sostenibile ed economico che potrebbe essere soggetto a una rapida implementazione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo o in caso di calamità naturale. Il sistema è tuttavia adatto anche per gli impianti di trattamento delle acque reflue convenzionali. Inoltre, l’idrogeno prodotto potrebbe alimentare il sito stesso, ma è anche possibile immagazzinarlo per un uso successivo.



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