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Una nuova enorme mappa 3D dello spazio rilasciata dagli astronomi include più di un milione di quasar supermassicci alimentati da buchi neri.
Cosa sono i quasar?
IL quasar, abbreviazione di « radiosorgenti quasi stellari », sono oggetti astronomici estremamente luminosi e distanti situati nel cuore delle galassie attive. Sono caratterizzati da intense emissioni di luce e altre forme di radiazione su un ampio spettro elettromagnetico, che va dalle onde radio ai raggi gamma.
Un tempo i quasar erano considerati stelle « quasi stellari » a causa del loro aspetto stellare puntiforme nei telescopi ottici, ma da allora sono stati identificati come nuclei galattici attivi alimentati da buchi neri supermassicci.
Concretamente, i quasar si formano quando si trovano enormi quantità di materia, come polvere e gas accumulato da un buco nero supermassiccio situato al centro di una galassia. Questo processo di accrescimento rilascia un'incredibile quantità di energia sotto forma di luce e radiazioni elettromagneticheil che rende i quasar estremamente luminosi, a volte più luminosi di tutte le stelle della galassia ospite messe insieme.
Affascinanti oggetti di studio
Poiché i quasar sono molto luminosi, possono essere osservati a distanze estremamente lontane, il che li rende potenti sonde per la Terra studiare l'universo lontano e i processi astrofisici che hanno luogo lì. Gli scienziati quindi li usano per comprendere meglio la formazione e l'evoluzione delle galassie o le proprietà dei buchi neri supermassicci.
Inoltre, le galassie che ospitano quasar sono circondate materia nera, una sostanza invisibile che costituisce gran parte della massa dell'Universo. Questa presenza offre ai ricercatori una preziosa opportunità per saperne di più sulla materia oscura e sul suo ruolo nel modellare la struttura su larga scala dell’Universo.
Una mappa eccezionale di questi quasar supermassicci alimentati da buchi neri
Questa mappa, chiamata Quaia, è composta da 1,3 milioni di questi oggetti. La sua costruzione è stata resa possibile grazie ai dati raccolti da diversi strumenti, tra cui il telescopio spaziale Gaia dell'Agenzia spaziale europea. Lanciato nel 2013, Gaia mappa principalmente la Via Lattea, ma registra anche oggetti al di fuori della nostra galassia, come i quasar.
I ricercatori hanno combinato i dati della terza pubblicazione di Gaia con quelli del Wide-Field Infrared Survey Explorer della NASA e dello Sloan Digital Sky Survey.
Si noti che sebbene questo catalogo 3D di quasar, visibile quinon è il più grande in termini di numero o qualità delle misurazioni, si distingue per l'estensione dell'Universo che mappa.
I dettagli di questo lavoro sono pubblicati in Il diario astrofisico.
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