L’azienda americana Cox Media Group è giustamente accusata di ascoltare le conversazioni degli utenti per facilitare l’invio di pubblicità mirate sui dispositivi mobili. Questa tecnologia, chiamata Ascolto Attivo, utilizza in particolare l’intelligenza artificiale.
Pubblicità, intercettazioni e intelligenza artificiale
Il marketing online non è una novità, soprattutto sui social. Questa è un’area favorevole alla raccolta dei dati, che dà origine a annunci tanto personalizzati quanto ricorrenti. Nel luglio 2023, il quotidiano Libération menzionato tuttavia una vera e propria amplificazione di questo fenomeno, in particolare targeting sempre più efficacee quindi sempre più preoccupante.
Le accuse riguardano in particolare il conglomerato Cox Media Group (CMG) negli Stati Uniti. Tuttavia, quest’ultimo ha confermato l’uso dell’ascolto delle conversazioni attraverso i microfoni di smartphone, smart TV e altri strumenti intelligenti per finalità di targeting pubblicitario. Prima di queste accuse, l’azienda ha presentato Active Listening, a nuovo strumento che sfrutta l’intelligenza artificiale per generare annunci pubblicitari ultra-mirati. I dati ottenuti attraverso le conversazioni intercettate riguardavano intenzioni e comportamenti degli utenti in tempo reale.
Colossi del web coinvolti?
Ovviamente, la questione della legalità di questa tecnologia è fonte di preoccupazione. Negli Stati Uniti, ma anche in Europa, la maggior parte delle leggi regolano la registrazione delle conversazioni richiedono il consenso esplicito delle persone interessate. Tuttavia, sembra che Cox Media Group si affidi a condizioni generali di cui molto spesso gli utenti non sono a conoscenza durante l’installazione o l’aggiornamento delle sue applicazioni. In assenza di consenso esplicito, ciò viola quindi le leggi sulla protezione dei dati. Ricordiamo inoltre che l’eco di questo tipo di fatti è tanto più grande quanto più la popolazione comincia a sentirlo davvero prendere coscienza delle possibili deviazioni legati alle tecnologie di ascolto.
Dovresti saperlo diversi colossi del web sono stati associati a questa vicendatra cui Google, Meta (Facebook) e Amazon. Se Meta e Amazon hanno indicato di non essere coinvolti nel programma specifico di ascolto attivo di Cox Media Group, Google ha semplicemente interrotto la sua partnership con l’azienda. Meta e Amazon hanno chiarito che qualsiasi partnership con l’azienda in questione non implica partecipazione nell’uso dei dati del microfono.
La vicenda dell’Ascolto Attivo mostra ancora una volta i limiti dell’ uso della tecnologia nella pubblicità. In effetti, la natura di questi nuovi metodi richiede ora nuovi quadri legislativi per un maggiore rispetto della privacy, della protezione dei dati e della trasparenza delle informazioni.
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