Le popolazioni San e Khoe dell’Africa meridionale sono tra le popolazioni indigene più antiche del mondo. Inoltre hanno appena svelato un incredibile segreto: il loro patrimonio genetico è rimasto praticamente invariato da quasi 9.000 anni. Un nuovo studio genetico ha infatti permesso di scoprire un’eccezionale continuità nella storia di queste popolazioni, una rarità mondiale nella documentazione archeologica.
Chi sono i San e i Khoe?
I San e i Khoe lo sono popolazioni indigene che vive nell’Africa meridionale, principalmente Sud Africa, Namibia e Botswana. Conosciute per il loro stile di vita ancestrale, queste popolazioni sono sopravvissute per migliaia di anni in ambienti difficili grazie alle loro pratiche di cacciatori-raccoglitori e pastori.
I San, detti anche Boscimani, sono famosi per la loro profonda conoscenza della natura che permette loro di sopravvivere nei deserti e nelle savane dell’Africa meridionale. Potrebbero contenere anche pitture rupestri realizzate quasi due secoli fa da questo popolo indizi su creature preistoriche che si sono evolute molto prima dei dinosauri.
I Khoe, d’altro canto, sono storicamente associati alla pastorizia, sebbene condividano origini comuni con i San.
Una scoperta scientifica eccezionale
Recentemente, gli scienziati hanno fatto una scoperta straordinaria dopo aver sequenziato i genomi di nove antichi individui morti tra 10.000 e 1.300 anni fa sepolto in un rifugio roccioso a Oakhurst, vicino alla città di George nell’Africa meridionale.
Lo studio rivela che i moderni San e Khoe condividono gran parte del loro DNA con questi antichi cacciatori-raccoglitori. Ciò significa che il patrimonio genetico di queste popolazioni ha poco è cambiato negli ultimi 9.000 anni. Si tratta di una continuità genetica estremamente rara nella storia dell’umanità.
Rara stabilità genetica
Questa scoperta è sorprendente perché contrasta con quanto osservato in altre regioni del mondo. In Europa, ad esempio, successive ondate migratorie hanno portato nel tempo a cambiamenti genetici significativi. L’Africa meridionale, che vanta una delle testimonianze più lunghe di ominidi fossili, ospita anche la più grande diversità genetica umana al mondo. Tuttavia, nell’Africa meridionale sembra che abbiano vissuto i San e i Khoe relativamente isolatosenza subire per millenni grandi influenze esterne.
Questo periodo di stabilità genetica avrebbe avuto terminò circa 1.300 anni faquando nuovi gruppi provenienti da altre parti dell’Africa iniziarono a migrare verso l’Africa meridionale. Oggi, circa 9% del DNA di San e Khoe quelli moderni provengono da queste popolazioni esterne, sebbene la maggior parte del loro patrimonio genetico rimanga legato ai loro antenati preistorici.
Lo studio è pubblicato sulla rivista Natura Ecologia ed Evoluzione.