Mentre le sonde spaziali scansionano instancabilmente la superficie di Marte, una scoperta casuale ha recentemente catturato l’immaginazione degli scienziati e del pubblico in generale: un volto sorridente inciso nel paesaggio marziano. Questa insolita formazione geologica, avvistata dall’orbiter ExoMars dell’Agenzia spaziale europea, è in realtà solo un trompe-l’oeil cosmico, il risultato di una strana combinazione di crateri e depositi di sale. Tuttavia, dietro questa apparenza giocosa si nasconde una realtà molto più complessa e ricca di lezioni sulla storia del pianeta rosso.
Le cicatrici di un passato umido
Questa faccia sorridente è in realtà composta da a anello di depositi di sali di cloruro circondato da due crateri che svolgono il ruolo di occhi. Questi depositi di sale sono i resti di antichi laghi che si prosciugarono diversi miliardi di anni fa. A quel tempo, Marte era un mondo molto diverso: un luogo dove l’acqua scorreva liberamenteformando fiumi, laghi e forse anche un oceano. Tuttavia, i cambiamenti climatici e la perdita del campo magnetico marziano hanno progressivamente seccato il pianeta, lasciando dietro di sé queste tracce saline, testimoni di un passato più umido.
Questi depositi di sale sono particolarmente interessanti per gli astrobiologi, scienziati che cercano di sapere se un giorno la vita potrebbe emergere altrove che sulla Terra. Infatti, quando l’acqua nei laghi marziani evapora, i sali si concentrano, creando un ambiente estremamente salino. Tuttavia, sappiamo che alcuni microrganismi terrestri, chiamati estremofilisono in grado di sopravvivere in condizioni simili. È quindi possibile che i microrganismi marziani si siano sviluppati in questi laghi salati e abbiano potenzialmente lasciato tracce della loro esistenza nei depositi.
Sappiamo inoltre che i sali cloruro presenti in questi giacimenti hanno una proprietà notevole: sono abbassare il punto di congelamento dell’acqua. Ciò significa che anche a temperature molto basse l’acqua può rimanere liquida più a lungo. Questa caratteristica potrebbe quindi aver consentito all’acqua di esistere allo stato liquido per un periodo più lungo del previsto, fornendo così un ambiente favorevole alla nascita e allo sviluppo della vita.
Una rinnovata speranza
Questo scoperta si aggiunge ad altri lavori recenti che lo suggeriscono Marte contiene ancora quantità significative di acqua. Gli scienziati hanno infatti rilevato grandi quantità di ghiaccio d’acqua sotto la superficie, in particolare ai poli e alle alte latitudini. Inoltre, a l’oceano sotterraneo potrebbe nascondersi sotto la crosta marziana. Queste riserve d’acqua rafforzano così l’ipotesi secondo cui Marte potrebbe aver ospitato la vita in passato e potrebbe ospitarla ancora oggi, sotto forma di microrganismi estremofili.
La scoperta di questo smiley marziano e gli ultimi progressi scientifici ci ricordano che Marte è un pianeta molto più complesso e interessante di quanto pensassimo. Le speranze di trovare tracce di vita extraterrestre non sono mai state così alte. Negli anni a venire, il Pianeta Rosso potrebbe diventare teatro di una delle più grandi scoperte scientifiche della nostra storia.
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