Recentemente alcuni ricercatori britannici hanno effettuato ricerche su un batterio originariamente innocuo, che tuttavia oggi è attentamente monitorato dall’OMS. Gli scienziati hanno analizzato numerosi campioni per comprenderne l’evoluzione.
Una storia di cloni epidemici
Nel maggio 2024, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) elenco aggiornato dei batteri resistenti ai farmaci che rappresentano la minaccia più grande per la salute umana. Tra questi patogeni è possibile citare il Pseudomonas aeruginosa chi è resistente ai carbapenemiUN sottoclasse antibiotica tra cui in particolare penicilline, monobattami e altre cefalosporine. Dovresti sapere che prima del XVIII secolo, il Pseudomonas aeruginosa era un batterio innocuo che viveva nei ruscelli, negli stagni e sulle piante. Al giorno d’oggi, lei eppure provoca mezzo milione di morti ogni anno tanto che l’OMS ora lo considera una priorità assoluta.
I batteri Pseudomonas aeruginosa in questione è stato oggetto di uno studio pubblicato sulla rivista Scienza il 6 luglio 2024 e guidato da Victor Phillip Dahdaleh Heart & Lung Research Institute dell’Università di Cambridge (Regno Unito). I ricercatori spiegano di aver ricostruito l’evoluzione del patogeno negli ultimi due secoli analizzando non meno di 10.000 campioni provenienti dall’uomo, dagli animali, ma anche dall’ambiente.
Gli scienziati hanno scoperto che durante questo periodo alcuni batteri di questa specie acquisito nuovi geni che permettono loro di infettare l’uomo. Si tratta di versioni migliorate che i ricercatori hanno chiamato cloni epidemici. Tuttavia, non meno di 21 di questi cloni sono stati identificati e lo sarebbero responsabile della metà dei contagi causato dai famosi batteri. Il primo clone apparve probabilmente alla fine del XIX secolo. Altri sei cloni apparvero tra il 1900 e il 1950, poi dodici nuovi tra il 1850 e il 2000.
Un batterio opportunista
Secondo gli autori dello studio, i cloni epidemici hanno conobbe un periodo di espansioneinsomma un tempo sinonimo di rapida diffusione ai quattro angoli del mondo. Inoltre si parla di un aumento della frequenza di questi periodi che potrebbe essere spiegato dall’inquinamento atmosferico. Secondo gli autori, quest’ultimo potrebbe aumentare la suscettibilità alle infezioni. È anche possibile citare alcuni fattori aggravanti come i movimenti migratori e sovrappopolazione in alcune città.
Dovresti saperlo Pseudomonas aeruginosa è un cosiddetto batterio opportunista. Ciò significa assenza di infezione nelle persone sane, ma danni alle persone individui che hanno un sistema immunitario debolesoprattutto le persone che soffrono di fibrosi cistica. Inoltre, gli autori dello studio affermano di aver individuato dei cloni che si trasmettono soltanto tra persone affette da questa malattia.
Sfortunatamente, è probabile che diventino cloni epidemici più resistenti agli antibiotici. Pertanto, questo studio approfondito potrebbe permetterci di comprendere meglio il funzionamento di questa evoluzione e potenzialmente di sviluppare modi per fermarla.
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