Questo climatizzatore elastocalorico è un’alternativa sostenibile ai condizionatori tradizionali


A Hong Kong, i ricercatori hanno sviluppato un dispositivo di raffreddamento elastocalorico la cui efficacia è piena di promesse. Questo sistema di climatizzazione, che funziona senza refrigeranti, rappresenta quindi un’alternativa credibile a zero emissioni di carbonio. Tuttavia, ci vorrà del tempo prima che questa tecnologia arrivi nelle case.

Qual è l’effetto elastocalorico?

Nel 2023 ne abbiamo parlato l’aria condizionata è uno dei nemici del clima. In effetti, è un fonte significativa di emissioni di gas serra (GES), mentre la domanda è in aumento, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Questi ultimi sono infatti sempre più colpiti dalle ondate di caldo. In questo contesto, trovare alternative a meno emissioni è ovviamente più che desiderabile.

È in questo contesto che un team dell’Università di Scienza e Tecnologia di Hong Kong (HKUST) ha pubblicato uno studio sulla rivista Energia della natura nel maggio 2024 per quanto riguarda il suo programma di ricerca. Nell’ambito di questo lavoro, gli scienziati hanno sviluppato un dispositivo di raffreddamento che funziona secondo principio dell’effetto elastocalorico (CE).

Concretamente, l’effetto elastocalorico poggia su tubi di gomma naturale che si riscaldano sotto l’effetto di un forte allungamento e si raffreddano dopo la retrazione. Ciò consente di ottenere la refrigerazione senza utilizzare gas serra.

Ciclo dell’effetto elastocalorico
Il ciclo dell’effetto elastocalorico. Crediti: Fraunhofer IPM

Un candidato serio per i nuovi sistemi di climatizzazione

Dal 2023 i ricercatori di Hong Kong si sono interessati a questo principio scoperto negli anni ’80. Un primo prototipo ha poi permesso di ottenere un effetto di raffreddamento fino a 50 Kelvin. Oggi gli scienziati hanno esteso il finestra globale di temperatura superelastica del sistema a più di 100 Kelvin. Questi progressi sono il risultato della creazione di una cascata multimateriale a base di nichel-titanio (NiTi), una lega a memoria di forma. Secondo gli autori, il materiale in questione sarebbe in grado di cambiare forma in modo più efficiente a seconda degli estremi caldi e freddi.

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« Il raffreddamento elastocalorico utilizzando leghe a memoria di forma è un candidato promettente per la refrigerazione rispettosa dell’ambiente di prossima generazione”possiamo leggere nello studio. L’interesse principale di questa innovazione risiede nella prova della reale efficienza di raffreddamento osservando a notevole riduzione del consumo energetico. Per gli scienziati, questa è una vera svolta nel campo del condizionamento dell’aria. Tuttavia, a democratizzazione di questo tipo di sistema dovrà effettuare ulteriori ricerche per ottimizzare la tecnologia.



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