I paleontologi hanno recentemente fatto un'affascinante scoperta sull'isola Seymour in Antartide, portando alla luce due astragali fossilizzati appartenenti a un antico uccello carnivoro. Questi fossili appartengono a un grande e gigantesco predatore della famiglia dei phorusrhacidae, comunemente noti come “uccelli del terrore”.
Uccelli giganteschi
I Fororacidi sono una famiglia estinta di uccelli carnivori predatori dell'ordine dei Cariamiformi che visse per gran parte del Cenozoico, principalmente in Sud America. Sono tra i i più grandi uccelli predatori terrestri conosciuti nella storia della Terra.
Questi uccelli erano caratterizzati da grandi dimensioni e morfologie robuste, con zampe lunghe e potenti e becchi adunchi. Alcune specie potevano raggiungere i tre metri di altezza e pesare fino a 150 chilogrammi. Il loro aspetto imponente e il loro comportamento di caccia attivo li hanno resi famosi formidabili predatori nel loro ecosistema.
I fororacidi lo erano adatto ad un'ampia varietà di habitatche andavano dalle foreste alle pianure aperte, ed erano capaci di cacciare una vasta gamma di prede, inclusi piccoli mammiferi, uccelli e persino rettili.
Questi animali prosperarono per diversi milioni di anni prima di scomparire approssimativamente alla fine del Pleistocene due milioni di anni. Le cause della loro estinzione non sono del tutto chiare, ma i cambiamenti ambientali e le pressioni evolutive potrebbero aver contribuito al loro declino.
Una specie scoperta in Antartide
Sebbene i fororacidi siano estinti da tempo, la loro importanza nell’ecosistema e il loro ruolo di predatori dominanti hanno lasciato un’impronta significativa nella storia della vita sulla Terra. Le scoperte fossili forniscono quindi ai ricercatori preziosi indizi sull’evoluzione e l’ecologia dei grandi uccelli predatori e arricchiscono la nostra comprensione della biodiversità passata del pianeta.
Gli esemplari in questione qui, approssimativamente 50 milioni di anni, furono scoperti nella Formazione La Meseta sull'isola di Seymour. Offrono uno scorcio raro della fauna selvatica che un tempo abitava l'Antartide durante il primo Eocene.
La curvatura pronunciata, le dimensioni considerevoli e l'estensione del tubercolo flessore delle falangi isolate di questo uccello forniscono prove convincenti per la sua classificazione tra i Cariamiformes. La sua massa corporea è stimata ambiente 100 kg.
Questi grandi uccelli carnivori, probabilmente cacciatori attivi, avrebbero svolto un ruolo cruciale come predatori continentali nelle comunità paleogenetiche dell'Antartide. Molto probabilmente nutrendosi di piccoli marsupiali e ungulati di medie dimensioni, occupavano una nicchia ecologica precedentemente sconosciuta in questa regione.
Questa scoperta è di particolare importanza, poiché contribuisce alla nostra comprensione degli antichi ecosistemi antartici e dell’evoluzione degli uccelli terrestri nella regione.
I dettagli dell'articolo sono pubblicati sulla rivista Paleontologia Elettronica.
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