Non è detto che la notizia riporti la serenità totale alla Red Bull, che affronta da diverse teste pensanti del suo progetto F1 e della forte concorrenza in pista. Ma la vicenda Horner, che ha segnato l’inizio di stagione della squadra austriaca, ha appena vissuto un nuovo capitolo, identico al precedente: in seguito alla chiamata depositata dal dipendente della Red Bull che accusa di “comportamento inappropriato” il boss del team di F1, venne nuovamente scagionato al termine della seconda indagine.
La Red Bull ha dato l’annuncio giovedì dopo aver esaminato i risultati di un’indagine indipendente sulla denuncia presentata dal dipendente, un collaboratore della Horner sospeso dal team da marzo. Horner (50) ha negato le accuse poiché la denuncia è stata presentata alla vigilia della stagione di Formula 1 2024.
“La procedura interna è completata”
“Tutte le fasi del processo di appello sono ormai state completate, con il risultato finale che il ricorso non è stato accoltomenziona l’azienda in un comunicato stampa. Le conclusioni del Consiglio del Re (l’indagine indipendente) sono stati accettati e adottati dalla Red Bull. La procedura interna è completata. »
Per Horner, alla guida della squadra dal 2005, questo può sembrare un caso chiuso. Ma le tensioni osservate fin dall’inizio della stagione alla Red Bull, dove una lotta per il potere tra diversi clan è difficile credere che tutto si sia definitivamente calmato. Dopo la pausa estiva, la F1 riprenderà con il GP d’Olanda del 25 agosto.
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