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In caso di dubbio, continuano ad allenarsi. Un po. Ronan Labar (35 anni) e Lucas Corvée (30 anni) non hanno riposto le racchette da quando hanno ricevuto il colpo in testa, pochi giorni dopo i Campionati Europei di badminton in Germania. Anche se il cuore non c’è, non c’è nemmeno l’intensità. “Ci manteniamo in forma, non molto di più”descrive Ronan Labar.
Un mese fa tutti pensavano di essere qualificati per i Giochi Olimpici. Secondo la classifica della corsa di Parigi 2024, sono stati i primi francesi a doppiare, davanti ai fratelli Popov. Ma questo prima che la Federazione Internazionale (BWF) se ne rendesse conto di un errore di calcolo che ha falsato per un anno il campionato di qualificazione. La BWF ha ripristinato la classifica in sordina, senza avvisare nessuno, e soprattutto non i due francesi, gli unici sfortunati del circuito colpiti dall'errore.
Ecco quindi Labar e Corvée senza le Olimpiadi. Decisamente ? Questa è la posizione della BWF, che ha confermato ancora una volta la sua posizione in una lettera inviata lunedì alla Federazione francese di badminton (FFBad). La settimana scorsa, quest'ultima doveva annunciare le sue qualificazioni per Parigi 2024. Fedele alla vera classifica della Corsa, la FFBad aveva nominato Christo e Toma Junior Popov per il doppio maschile, sperando di vedere la selezione “arricchito presto” di Labar e Corvée, di cui chiede “qualifica eccezionale”.
“Questa è probabilmente la nostra ultima possibilità”
La lotta dei due trentenni non può più contare su molti mezzi. L'ultima si giocherà probabilmente con il Comitato Olimpico Internazionale (CIO). David Lappartient, presidente del Comitato nazionale olimpico e sportivo francese (CNOSF), si è preso carico della questione sulla base degli elementi forniti dalla FFBad e dai giocatori. L'obiettivo resta quello di ottenere una wild card. « Incrociamo le ditadiapositiva Ronan Labar. Questa è probabilmente la nostra ultima possibilità. »
Il pluricampione francese non nasconde di essere toccato dagli avvenimenti, lui il maestro sportivo che fatica a spiegare ai suoi studenti come un atleta qualificato possa veder sparire la sua qualifica così: “Per la BWF non rappresentiamo nulla, nonostante i miei diciotto anni nel circuito e i quindici di Lucas”.
Ultimo tentativo prima del CAS?
Pur rammaricandosi della mancanza di sostegno da parte di altri attori internazionali (“Siamo noi ad essere colpiti ma può succedere anche ad altri”), spera Ronan Labar “una risposta rapida perché l'attesa è dura”. In caso di fallimento, non resta che avviare un procedimento legale dinanzi al Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS).
Nel frattempo i componenti del doppio maschile si allenano… in solitaria. Labar ad Aix-en-Provence e Corvée a Issy-les-Moulineaux. E senza torneo in programma, come avevano deciso al momento della qualificazione. “È più una questione di coscienza professionale, non possiamo progredire così”, avverte Ronan Labar. Che ancora non sa se la sua carriera internazionale è finita oppure no.
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