Sconfiggere le zanzare con microbi cutanei modificati?

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Da tempo immemorabile l’umanità combatte le zanzare, i minuscoli insetti responsabili della trasmissione di malattie mortali come la malaria, la febbre dengue e il virus Zika. Queste malattie uccidono ogni anno milioni di persone in tutto il mondo, rendendo questi insetti pungenti tra le creature più mortali del pianeta. Mentre i metodi tradizionali, come gli spray antizanzare e le zanzariere, continuano ad essere utilizzati, una scoperta scientifica promette di aprire un nuovo fronte in questa antica guerra: l’uso di batteri geneticamente modificati.

Innovazione batterica

Gli scienziati hanno recentemente deciso di creare un repellente rivoluzionario repellente per zanzare sfruttando i batteri comuni presenti sulla pelle umana, vale a dire Staphylococcus epidermidis e Corynebacterium amycolatum. Infatti producono naturalmente acido lattico, un composto che attira irresistibilmente le zanzare. Il gruppo di ricerca ha quindi deciso di modificare geneticamente questi batteri per inibire la produzione di acido lattico, rendendo così la pelle umana meno attraente per questi insetti.

I primi test di laboratorio hanno dimostrato che le zanzare erano effettivamente molto meno attratte dai microbi modificati. L’attrattiva dei batteri S. epidermide modificato lo avrebbe effettivamente fatto sceso dal 22 al 55% a seconda della specie, incluso Una zanzara a cinque facce, Aedes aegypti e Anopheles gambiae. Questo primo successo in laboratorio ha dimostrato il potenziale di questo approccio innovativo nel ridurre l’interazione delle zanzare con le loro prede umane.

zanzare
Crediti: Zbynek Pospisil/istock

Verso una rivoluzione nella protezione dalle zanzare

Per andare oltre, è stata condotta una seconda serie di esperimenti sui topi. L’obiettivo era testare l’efficacia dei batteri modificati in un contesto vivente in cui le zanzare interagiscono con un animale ospite. I risultati sono stati altrettanto promettenti. Nei gruppi di topi che ospitano i batteri modificati, l’attrazione delle zanzare sarebbe effettivamente maggiore diminuito del 64,4% rispetto ai gruppi di controllo con batteri non modificati. Questi risultati suggeriscono che la riduzione della produzione di acido lattico può ridurre significativamente la probabilità di punture di zanzara.

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Si noti che ci sono voluti tre giorni perché l’effetto repellente delle zanzare dei batteri modificati si manifestasse completamente. Una volta attivo, sarebbe durato fino a undici giorni. Questa sostenibilità potrebbe essere cruciale per le popolazioni che vivono in regioni in cui l’esposizione alle zanzare e alle malattie che trasmettono è costante.

Sebbene questo trattamento non sia stato ancora testato sugli esseri umani, le sue implicazioni sono di vasta portata. Se gli studi clinici ne confermassero l’efficacia e la sicurezza, potrebbe infatti rivoluzionare il modo in cui ci proteggiamo dalle zanzare, offrendo una soluzione sostenibile e innovativa a questo problema di salute pubblica globale.

Lo studio è pubblicato in Nesso PNAS.

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