La missione TESS della NASA sta espandendo ancora una volta i nostri orizzonti cosmici. Il “cacciatore di esopianeti” dell’agenzia spaziale americana ha appena individuato il suo primo pianeta “galleggiante” o errante. Questo oggetto celeste, più massiccio della Terra, è stato rilevato grazie ad un'attenta analisi di 1,3 milioni di curve di luce raccolte nel corso degli anni dagli osservatori spaziali orbitanti.
Mondi legati a nessuna stella
Pianeti erranti, conosciuti anche come pianeti errante o fluttuante, sono oggetti celesti intriganti. A differenza dei normali pianeti che orbitano attorno a una stella, questi mondi solitari vagano infatti nello spazio interstellare senza essere legati gravitazionalmente a nessuna stella specifica.
L’esistenza di questi oggetti enigmatici sfida le aspettative convenzionali sulla nostra comprensione dei sistemi planetari. La loro presenza solleva quindi numerosi interrogativi sulla loro origine, sulla loro storia e sul loro ruolo nelle dinamiche cosmiche. Studiandoli, gli astronomi possono quindi spingere i limiti della nostra comprensione dell’universo e aprire nuove prospettive sulla diversità dei mondi che popolano la galassia.
Il problema è che questi pianeti, freddi e poco appariscenti, spesso si confondono con il paesaggio celeste, rendendo la loro individuazione estremamente difficile per gli astronomi poiché non riflettono alcuna luce. Tuttavia, una tecnica innovativa, chiamata microlentiglieoffre preziose informazioni su questi enigmatici oggetti cosmici.
Cos'è una microlente?
Nello specifico, quando un pianeta errante passa davanti a una stella sullo sfondo, la sua gravità agisce come una lente, amplificando leggermente la luce della stella. Esaminando questo fenomeno, i ricercatori possono quindi determinare la presenza dell'oggetto intermedio, ma anche stimarne la massa.
In questo caso, la stella sullo sfondo di questo pianeta, denominata TIC-107150013, si trovava a più di 10.400 anni luce della Terra, mentre sarebbe durato il fenomeno del microlensing 107 minuti. Grazie a questa osservazione, gli scienziati hanno stimato la massa del pianeta, non senza un certo margine di errore. Concretamente avrebbe una massa leggermente inferiore a dieci volte quella della Terra se entro 8.500 anni luce e massa simile alla Terra se entro 3.200 anni luce.
L'accuratezza di queste stime dipenderà dal miglioramento delle tecniche di misurazione e dalla capacità di determinare con maggiore precisione la distanza del pianeta errante dalla Terra.
La scoperta, guidata da Michelle Kunimoto del MIT e William DeRocco dell'Università della California, a Santa Cruz, rivela tuttavia il potenziale di TESS per sondare una gamma di masse planetarie normalmente invisibili ad altri strumenti.
Anche altri osservatori in costruzione potrebbero svolgere un ruolo cruciale nella ricerca e nella caratterizzazione di questi pianeti erranti. Il telescopio Nancy-Grace-Roman, che dovrebbe essere lanciato nei prossimi anni, sarà ad esempio dotato di uno strumento dedicato alla ricerca di pianeti tramite microlente gravitazionale. Una visione più completa della popolazione di questi oggetti aiuterà poi gli astronomi a comprendere meglio la loro formazione, la loro evoluzione e il loro impatto sulla dinamica dei sistemi planetari.
I dettagli dello studio sono pubblicati sul sito della prestampa ArXiv.
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