Secondo Greenpeace, l’attività mineraria sottomarina causerà danni irreversibili


La famosa ONG Greenpeace ha recentemente messo in guardia Norvegia riguardo all’apertura dei suoi fondali marini all’estrazione mineraria. Questa decisione dovrebbe infatti avere molteplici conseguenze irreversibili per un ecosistema marino già molto indebolito dal riscaldamento globale.

Una minaccia per un ecosistema già fragile

La Norvegia dovrebbe diventarlo uno dei primi paesi a sfruttare il mondo sottomarinoconcedendo permessi di esplorazione a partire dal 2025. Questa decisione è stata presa nonostante l’opposizione di molti scienziati, stati e ONG, tra cui Greenpeace. Quest’ultimo ha anche messo in guardia Oslo in a pubblicazione del 20 settembre 2024 e a rapporto intitolato “Estrazione sottomarina nell’Artico: tesori viventi in pericolo”.

L’organizzazione ritiene che lo sfruttamento dei fondali marini rappresenta un’ulteriore minaccia riguardo ad un “ ecosistema sconosciuto » e soprattutto già fortemente colpiti dal riscaldamento globale. Il documento menziona in particolare l’ distruzione diretta di habitat e organismiil rischio di perdite di sostanze chimiche dalle macchine, nonché rumore e inquinamento luminoso. Citiamo anche i rischi, tra gli altri, legati allo spostamento accidentale delle specie.

“Ciò che è chiaro è che i progetti norvegesi non solo minacciano direttamente le specie e gli habitat dei fondali marini, ma anche l’intero ecosistema marino, dal più piccolo plancton alle grandi balene”ha affermato Kirsten Young, dei laboratori di ricerca di Greenpeace presso l’Università di Exeter (Regno Unito).

Rapporto sulle miniere di Greenpeace
Crediti: Greenpeace

La Norvegia cerca di giustificarsi

Da parte sua, la Norvegia si difende dichiarando che è importante farlo non dipendere da paesi come la Cina per l’approvvigionamento di metalli e minerali necessari alla transizione ecologica. Il Paese promette che l’esplorazione dei fondali marini artici colmerà il divario di conoscenze in merito alternative potenzialmente disponibili. Inoltre, il governo lo ricorda Saranno necessarie enormi quantità di materie prime garantire una transizione globale verso società a basse emissioni di carbonio. Nella misura in cui la maggior parte dell’estrazione di metalli e minerali è concentrata in una manciata di stati e aziende, l’offerta ha anche un’importanza geostrategica.

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Dovresti sapere che a lungo termine Oslo vuole aprirsi alla prospezione un’area di 281.000 chilometri quadrati nel Mar di Norvegia e nel Mar di Groenlandia. Tuttavia, quest’area rappresenta quasi la metà di quella della Francia. Inoltre, la Norvegia garantisce che qualsiasi sfruttamento dovrà essere applicato metodi responsabili e sostenibili che dovrà prima sottoporsi alla validazione di governo e parlamento.



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