Sfortuna, proprio con un ritiro mercoledì ha abbandonato il Trofeo Clarins. Nell'intima cornice del Lagardère Paris Racing che ospita il torneo WTA 125, Simona Halep avrebbe giocato la sua seconda partita dopo quello della ripresa, a Miami.
La rumena ha convenuto che giocare a Miami non era necessariamente una grande idea, ma ne aveva bisogno. Il suo corpo gli ha fatto pagare quattro giorni durante i quali ogni movimento era una tortura. A Parigi ha sicuramente trovato un contesto più favorevole per il suo ritorno alle competizioni rispetto a un WTA 1000. E l'opposizione le piace di più.
Senza personale, Halep si è fatto largo tra la folla di tifosi per raggiungere il campo centrale. Ha trovato un posto tranquillo per fare il suo ultimo riscaldamento prima di tornare in campo dove nessuno l'aveva dimenticata. “Ci sono donne francesi che giocano”disse un bambino ai suoi amici. “No, voglio vedere giocare Simona”rispose un altro.
Un primo set in tasca e ragioni per crederci
I primi scambi contro l'americano McCartney Kessler (123esimo al mondo) hanno dimostrato che la rumena non ha perso nulla della sua capacità di costruire un punto. Dopo aver aperto il campo, è stato con una palla smorzata perfettamente toccata che ha segnato il primo punto della partita. Per il resto l'ha vista alternarsi logicamente tra l'ottimo e il peggio, in particolare con alcuni doppi falli piuttosto brutti. Ma non appena è riuscita a prendere le misure del diritto distruttivo del suo avversario e ad inserirsi in uno scambio, abbiamo subito intuito la Simona Halep prima della sospensione.
Con un buon stato d'animo, resistendo su tutti i punti, è riuscita a passare in vantaggio (7-5). Ma in avvio di secondo set, la chiamata al fisioterapista per manipolargli il ginocchio sinistro, quello che già scricchiolava forte dopo la ripartenza di Miami, poteva legittimamente preoccupare. Sul 3-2 per Kessler, la Halep dice all'arbitro che è troppo e che si arrenderà: “Il campo era pesante, sentivo dolore al ginocchio. Tanto dolore e non volevo correre il minimo rischio. »
Lunedì ci ha raccontato che non immaginava che sarebbe stato così complicato tornare. Ecco, se ce ne fosse bisogno, una nuova prova.
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