Tutto il tennis francese è stato colpito da questa improvvisa scomparsa. Sabato mattina, Jean-Jacques Poupon, 70 anni, non si è svegliato, avendo subito un arresto cardiaco. La sua bontà non sarebbe potuta sfuggire a nessuno nel microcosmo, negli ultimi quattro decenni trascorsi a incordare le racchette dei giocatori francesi.
Aveva scelto il momento giusto per approdare alla squadra francese, nel 1991, l’anno del trionfo nella finale di Coppa Davis a Lione contro gli americani. Da allora non ha mai lasciato questo mondo dove il fustigatore è un personaggio chiave, nel quale tutti devono poter riporre la propria fiducia e nel quale a volte troviamo anche un confidente.
“Per me era la gentilezza in persona”
« Ha portato tanto alle squadre francesi, i giocatori lo adoravano »ha commentato Gilles Moretton, presidente della FFT. “Lo conoscevo fin da ragazzino, era una persona gioviale, estroversa e gentile con tutti”ha aggiunto Paul-Henri Mathieu, capitano della Coppa Davis. Sempre al lavoro con i francesi della Billie Jean King Cup, Jean-Jacques Poupon avrebbe dovuto essere in occasione della prossima trasferta in Colombia, a metà novembre, per lo spareggio dei giocatori di Julien Benneteau, anch’esso molto marcato: “Jean-Jacques ha trascorso metà della sua vita nella squadra francese. Era sempre presente per i giocatori, i capitani e lo staff con cui lavorava. Per me era la gentilezza in persona. »
I funerali di Jean-Jacques Poupon avranno luogo giovedì alle 14 a Concarneau. La squadra porge le sue più sincere condoglianze alla famiglia e ai suoi cari.
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