Tolone condannato in appello per violazioni di trasparenza e cooperazione (Top 14)



Gli anni passano e le sanzioni sono simili. Già condannato nell’ottobre scorso « mancato rispetto dell’obbligo generale di trasparenza e collaborazione” previsto nell’ambito del controllo del tetto salariale, l’RCT è stato appena nuovamente multato per lo stesso motivo. Riunione a porte chiuse del 6 settembre, il comitato di appello della FFR ha deciso di confermare la sentenza pronunciata all’inizio di luglio dalla commissione disciplinare finanziaria della Lega, indicando che il club del presidente Bernard Lemaître lo aveva effettivamente fatto “ha commesso il reato di inosservanza dell’obbligo generale di trasparenza e collaborazione”.

L’importo della sanzione, invece, è stato notevolmente ridotto, passando dai 500.000 euro del primo grado ai 300.000 euro, di cui 200.000 sospesi in appello. Il Rugby Club Toulonnais dovrà quindi pagare una multa di 100.000 euro, a meno che non presenti ricorso al tribunale amministrativo di Versailles. Questa multa segue quello di 70.000 euroreso pubblico all’indomani del Natale scorso e che il RCT non ha ritenuto opportuno impugnare dinanzi alla commissione di appello.

A seconda che si stia da una parte o dall’altra, l’interpretazione di questa decisione del 6 settembre sarà diversa. Certamente, per la prima volta, una commissione d’appello della FFR ha confermato una condanna legata all’applicazione delle norme sul tetto salariale. Ma in compenso la multa è diminuita mentre la normativa prevede che per questo tipo di reati la sanzione pecuniaria possa arrivare a 2 milioni di euro.

Punti specifici della sentenza di primo grado

Possono anche essere raddoppiati in caso di recidiva, come nel caso dell’RCT. Fissando la multa a mezzo milione di euro – una cifra record a parte i 3 milioni di euro negoziati e pagati, nell’estate del 2020, da Mohed Altrad come “dichiarazione di colpevolezza” dopo diverse controversie sul tetto salariale -, la finanziaria La commissione della Lega aveva proprio tenuto conto del fatto che l’RCT era recidivo poiché era stato appena condannato, come lo Stade Toulousain, nell’ambito del trasferimento di Cheslin Kolbe. Il comitato di appello ha invece scelto di subordinare la sanzione di 300.000 euro ad una sospensione di 200.000 euro. Sarebbe interessante conoscere il ragionamento da lei seguito e la sua valutazione della recidiva.

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A luglio, subito dopo la comunicazione della sanzione di primo grado, Bernard Lemaître si è dichiarato « profondamente scioccato da questa decisione (…) inaccettabile sia in linea di principio che nell’importo della sanzione inflitta (500 000€). » Nel protestare, il presidente dell’RCT ha descritto questi fallimenti in termini di trasparenza e cooperazione come“Criterio molto soggettivo lasciato alla sola valutazione del manager del tetto salariale e della National Rugby League. » Tuttavia, la motivazione della sentenza di primo grado elenca punti specifici:

1. L’esistenza di un possibile rimborso di gran parte dell’indennità di trasferimento pagata dalla RCT al club inglese del Northampton di cui avrebbe beneficiato il mediano d’apertura gallese Dan Biggar come compenso aggiuntivo. Il club avrebbe potuto richiedere al giocatore, come richiesto dal manager del Salario, una dichiarazione giurata che dettagliasse tutte le somme e i benefici ricevuti nell’ambito della risoluzione anticipata del contratto. Il suddetto certificato non avrebbe potuto essere meno dettagliato: « Ho ricevuto il mio pagamento finale dai Northampton Saints (« Ho ricevuto il mio saldo completo dai Northampton Saints », in francese) ».
2. Ritardi e/o assenze nella trasmissione dei documenti dichiarativi che consentano di effettuare il controllo delle buste paga. A più di due mesi dalla scadenza mancano ancora più di dieci dichiarazioni di giocatori. La norma prevede inoltre che possa essere attivato un sistema di sanzioni pecuniarie, indipendente dalla sanzione pecuniaria relativa al reato in questione, che può arrivare a 1.000 euro per giorno di ritardo. A questo prezzo la multa avrebbe superato di gran lunga i 500mila euro.
3. Le spese di viaggio dei giocatori (Priso, Tanguy e West), alcuni con aereo privato, non sono state dichiarate dal club alla data regolamentare. L’RCT sostiene che si trattava di costi di reclutamento – fatturati alla società di agenti sportivi CSM – che non erano inclusi nella base del « salary-cap ». Ma nel regolamento si dice così “qualsiasi somma e/o qualsiasi vantaggio derivante da un impegno assunto, anche sotto forma di promessa in funzione del verificarsi di un evento o di una condizione, che dia luogo, per la stagione in questione, a vantaggio di un calciatore o di un soggetto associato con il calciatore, il diritto a beneficiare di una somma e/o di un vantaggio, immediato o differito, direttamente o indirettamente, anche prima dell’inizio della stagione interessata o dopo la fine della stessa (…) » devono essere inseriti nella dichiarazione.

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Contattato, Bernard Lemaître ci ha informato che l’RCT pubblicherà un comunicato stampa all’inizio della prossima settimana “in cui renderà nota la sua reazione alla decisione della commissione di appello della FFR. »



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