Ugo Humbert, qualificato agli ottavi di Wimbledon: “Pronti a cogliere le occasioni contro l’Alcaraz”

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“Come gestisci una serata dopo una partita interrotta in cui hai appena ottenuto due match point?
Ho mollato tutto, non ho pensato a niente. Avevo già sperimentato cose del genere in una partita con Kyrgios e non riuscivo a smettere di pensare al film tutta la notte. Che cosa accadrà ? Dove servirò il primo punto? E tu non dormi, è orribile. Quindi mi sono disconnesso dalla mia squadra. Abbiamo guardato la partita di calcio con la Francia. Non mi sono fatto nessuna domanda. E quindici minuti prima di entrare in campo, ho cominciato a rientrarci. L’ho gestita bene, non ho perso energia. Jimmy (Chardy, il suo allenatore) mi aiuta molto in questo. È così calmo che solo guardandolo dici a te stesso che non ha senso stressarsi.

Ma non è facile tornare sul 6-6 nel quarto set…
Alla fine mi sembrava che fossi un po’ teso, vero? (Sta ridendo). Devi trovare il giusto equilibrio tra andarci senza essere emozionato. Sul 6-3 mi dà un’altra palla, un’altra palla e io faccio il dritto che esce di poco… Negli ultimi tiri che gioco mi sembra di lanciare la monetina. Alle 6-6, quando ho preso una botta in testa. Mi sono detto :  »Amico, stai calmo… » e a 6-6, faccio un ottimo punto. All’ultimo match point ero felice che avesse mancato il tiro al volo. Il mio passaggio è stato così brutto che è rimasto sorpreso di avere un tiro al volo così facile!

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Breve, felice che sia finita. Ho avuto delle occasioni nel 4° set, con giocate incredibili, quando ho chiesto la sfida mentre facevo un tiro vincente con passo deciso, i due match point prima che lui mi regalasse quattro servizi vincenti… Sono successe tante cose. Mentalmente stava bollendo. Ieri (Venerdì)volevamo riprogrammarci sul campo 1 (coperto). Sono andati prima da Medvedev, il quale ha detto che questo era fuori discussione. Poi io, come se non avessimo avuto scelta. E ho detto loro:  »Non voglio giocare il tie-break su un altro campo, è abbastanza strano, non mi dispiace tornare domani… »

La ricompensa per tutto questo è Alcaraz…
Non voglio davvero proiettarmi. Questo è il tipo di partita che amo giocare. Ecco perché gioco a tennis. Non ho paura, sono in una modalità in cui mi dico: « Se vuoi vincere, non hai scelta. » Sono più interessato all’azione che alla riflessione. Cercherò di divertirmi, di fare il mio gioco e vedremo. È probabile che lo infastidisca. Sono pronto a cogliere le opportunità. Ho parlato con Nello spogliatoio Tiafoe, che non era lontano da lui. Mi ha detto che ci sono stati momenti in cui Alcaraz lasciava un po’ di spazio, in cui gli mancava un po’…

Avevi già giocato gli ottavi di finale a Wimbledon, nel 2019 contro Djokovic. Se dovessi confrontarti con il giocatore che eri in quel momento?
Non ha niente a che fare. Tutto ciò che accadeva allora era nuovo. Ho molta più esperienza. Ero più spensierato. Ora so che posso costruire su basi solide. »

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