Un fossile eccezionale colma una lacuna nella storia degli pterosauri


Un team di paleontologi annuncia di aver identificato i resti di una nuova specie di rettile volante denominata Propterodactylus Frankerlae. L’esemplare, che risale al periodo Kimmeridgiano del tardo Giurassico, circa 150 milioni di anni fa, rappresenta una pietra miliare nella storia evolutiva degli pterosauri.

Un nuovo pterosauro

IL pterosauri erano rettili volanti vissuti durante l’era dei dinosauri, tra il Triassico superiore e la fine del Cretaceo, circa da 228 a 66 milioni di anni fa. Sono noti per essere i primi vertebrati ad aver sviluppato il volo attivo.

Questo gruppo eterogeneo comprende due sottordini principali: i ranforincoidi, caratterizzati da lunghe code e mascelle dentate, e gli pterodattiloidi, che avevano code corte e teste spesso più grandi e becchi sdentati.

Anche gli pterosauri variavano notevolmente in termini di dimensioni, da piccole creature con un’apertura alare di un metro a giganti con un’apertura alare di oltre dieci metri.

La recente scoperta di Propterodactylus frankerlae in Baviera, in Germania, fornisce anche preziose informazioni sull’evoluzione di questi rettili volanti. Il fossile include a scheletro completo e articolato con resti di tessuti molli e actinofibrille, che sono strutture nelle ali degli pterosauri. L’animale aveva anche un cranio relativamente lungo di circa 9 cm e un’apertura alare di circa 55 cm un piccolo pterosauro rispetto ad altri esemplari.

Questo fossile, trovato in una cava di calce vicino a Painten, appartiene approssimativamente al tardo Giurassico 150 milioni di anni. Questo è un pterosauro monofenestrato, il che significa che aveva un’unica grande apertura nel cranio, una caratteristica comune a questo gruppo.

pterosauri
olotipo Propterodacylus frankerlae in condizioni di luce diurna e ai raggi UV (365 nm). Crediti: Helmut Tischlinger. Le barre della scala corrispondono a 5 cm.

Un collegamento evolutivo

La scoperta di Propterodactylus Frankerlae rappresenta un passo importante nella comprensione dell’evoluzione degli pterosauri. L’esemplare colma infatti un importante divario tra due grandi gruppi di pterosauri: gli antichi pterosauri dalla coda lunga, chiamati ranforincoidi, e i loro discendenti, gli pterodattiloidi, che avevano code molto più corte.

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Nello specifico, una delle sue caratteristiche degne di nota è la coda molto corta, che lo avvicina agli pterosauri più avanzati, come gli pterodattiloidi. Tuttavia, conservava anche tratti più antichi, come un quinto dito funzionale tipico dei Wukongopteridae, un gruppo intermedio che combina caratteristiche di entrambi i tipi di pterosauri.

Questa combinazione di caratteristiche antiche e moderne lo fa Propterodactylus Frankerlae un affascinante esempio di evoluzione degli pterosauri, che mostra come queste creature abbiano gradualmente sviluppato adattamenti che hanno permesso loro di padroneggiare il volo e adattarsi a diversi ambienti.

Lo studio è pubblicato sulla rivista Paleontologia Elettronica.



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