« Un match bizzarro » (US Open (F))



“Evidentemente non eri al meglio nel secondo set? Cosa ti è successo?

È stata una partita strana. Sono un po’ malato e non mi sentivo molto bene. Spero di non aver dato fastidio a nessuno, non mi era mai successo prima. Ma dovevo davvero scendere dal campo il prima possibile. Ancora una volta, spero che questo non l’abbia distratta. Di solito non lo faccio, non mi piace, ma qui non avevo altra scelta che andare in bagno. E’ così.

Hai avuto numerosi infortuni. Puoi raccontarci come fai a tornare ogni volta?

Infortuni… non mi piace proprio parlarne. Beh, dipende da che infortunio… ne ho avuti tanti, sì. L’ultimo, al polso, era uno dei peggiori. Guardando indietro, mi dico che superarlo mi ha reso più forte. Ma a febbraio, dopo l’operazione, non avevo quella positività. Quando non potevo muovere il braccio e non potevo fare nulla al riguardo, erano tempi difficili. Ma in questi momenti cerco di concentrarmi su cosa posso fare, su quale sarà il primo passo verso la guarigione. Ho avuto dei bravi medici e la mia squadra è rimasta molto unita intorno a me. Abbiamo lavorato molto. Dopo ogni infortunio restiamo uniti e ci assicuriamo che io possa tornare in forma il più rapidamente possibile.

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Come giudichi il tuo livello rispetto alla semifinale dell’anno scorso?

Difficile da dire. Non ho più guardato le partite, a dire il vero. Ma l’anno scorso mi sono infortunato al polso prima dei quarti di finale. Lì va tutto bene quindi penso che sarà diverso. Mi sento in buona forma, anche se sto un po’ male. In termini di gioco, mi sento sempre meglio ad ogni partita qui. Sto acquisendo fiducia nel mio tennis e questo aiuta molto. Quindi, direi che il livello è più o meno lo stesso dell’anno scorso. In ogni caso è certo che ci sono ancora molte cose che possono essere migliorate. »



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