Nei Paesi Bassi, gli idrologi hanno lavorato su un’erba artificiale in grado di sfruttare l’evaporazione dell’acqua per rinfrescare l’ambiente circostante. Uno degli obiettivi di questa innovazione è quello di ridurre il fenomeno delle isole di calore urbane (ICU), questi microclimi artificiali localizzati che rendono meno piacevole vivere alcune zone delle città.
Un’erba artificiale auto-rinfrescante
Il fenomeno dell’isola di calore urbano (UHI) si manifesta di notte e di giorno temperature più elevate nelle aree urbane rispetto alle aree rurali circostanti. Tra le molteplici cause troviamo la concretizzazione degli spazi pubblici e la configurazione delle città stesse, che riducono notevolmente il raffreddamento dai venti e dall’evapotraspirazione. Citiamo anche le fonti antropiche di emissioni di calore, scarichi di aria calda, in particolare a causa degli impianti di riscaldamento/condizionamento, del traffico stradale o anche dell’illuminazione pubblica.
Per contrastare questo fenomeno, gli idrologi hanno lavorato sull’erba artificiale auto-rinfrescante, un’innovazione descritta nella rivista Frontiere nelle città sostenibili il 9 luglio 2024. I ricercatori del KWR Water Research Institute (Paesi Bassi) hanno affermato che il loro tappeto erboso funzionava come aria condizionata adiabatica. In altre parole, utilizza l’evaporazione dell’acqua per raffreddare l’atmosfera nelle sue immediate vicinanze.
Ma come è possibile? Ricordiamolo innanzitutto prati classici non svolgono alcun ruolo nell’infiltrazione dell’acqua piovana e quindi mantengono una temperatura elevata a livello del suolo. Comunque, il prato dei ricercatori olandesi genera l’effetto opposto. Quest’ultimo è dotato di una sorta di serbatoio (o meglio di sottofondo) che permette lo stoccaggio dell’acqua piovana (vedi schema sotto). Quindi, l’erba usa i suoi fili per sollevare il vapore acqueo e generare un po’ di freschezza.
Vantaggi nonostante un costo più elevato
“Qui dimostriamo che l’integrazione di un sistema di stoccaggio dell’acqua sotterraneo e di irrigazione capillare nei campi in erba sintetica può portare a temperature superficiali significativamente più basse rispetto ai campi in erba sintetica convenzionali”ha affermato Marjolein HJ van Huijgevoort, l’autore principale dello studio.
Devi sapere che l’innovazione prevede la previa installazione di un serbatoio d’acqua sotterraneo, sopra il quale verrà posizionato il prato. Quindi, il il costo è doppio rispetto a quello di un prato classico. Tuttavia, la riduzione del fenomeno delle isole di calore urbane potrebbe consentire di rinunciare all’uso dei nebulizzatori per rinfrescare l’aria ambiente, in particolare nei parchi e negli stadi. Inoltre, il concetto può anche trovare a interesse per la gestione circolare delle acque meteoriche con lo scopo di ridurre rischi di alluvioni nelle città.
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