Recentemente, ricercatori britannici e cinesi hanno sequenziato il DNA di diverse centinaia di specie di grano. Queste specie provengono dalla secolare collezione del botanico inglese Arthur Watkins. Ma quest’ultimo già allora deteneva la chiave nutrire in modo sostenibile l’umanità.
Più di 800 specie di grano
Arthur E. Watkins (1898-1967) era un botanico noto per i suoi lavoro fondamentale nel campo della genetica vegetale. Negli anni ’20 raccolse campioni di grano da tutto il mondo. La sua idea, considerata all’epoca piuttosto assurda, era quella di riunire queste specie per dare la possibilità ai suoi successori nutrire in modo sostenibile gli esseri umani.
Secondo una pubblicazione sulla rivista Natura il 17 giugno 2024, i ricercatori sono riusciti a farlo sequenziare il DNA di 827 specie di grano dalla collezione di Arthur Watkins. Inoltre nel progetto sono state integrate non meno di 208 cultivar moderne. All’origine di questo lavoro, durato tre lunghi mesi, abbiamo trovato le équipe del centro di ricerca botanica e microbiologica John Innes Center (Regno Unito) e di un laboratorio di ricerca agricola con sede a Shenzhen (Cina).
Una vera miniera d’oro per i ricercatori
Ricorda che attualmente una calorie su cinque consumato in tutto il mondo proviene dal grano. Tuttavia, l’aumento del fabbisogno di questa pianta è proporzionale a l’aumento della popolazione mondiale. Pertanto, il genoma dei campioni di Arthur Watkins dovrebbe consentire di adattare le piantagioni a terreni e ambienti diversi. Ad esempio, alcune specie si adattano meglio agli ambienti salini e altre riescono a resistere a determinate malattie. Per gli scienziati britannici e cinesi questa è una vera miniera d’oro.
“La collezione contiene varietà che sono andate perdute, ma avrà un valore inestimabile nella creazione di grano in grado di fornire raccolti sani nelle dure condizioni che minacciano l’agricoltura di oggi”ha affermato Simon Griffith, uno dei leader del progetto, in a colloquio concesso al Guardian il 14 luglio 2024.
Dovresti sapere che le 827 specie di grano nella collezione di Arthur Watkins lo sono derivato dalla versione selvatica della pianta scoperto nella Mezzaluna Fertile 10.000 anni fa. Tuttavia, nel corso dei secoli e del progresso della scienza, sempre più varietà sono state messe da parte, perché presentavano proprietà all’epoca ritenute inutili. La collezione ci permette quindi di tornare indietro nel tempo, perché contiene varietà che oggi non esistono più in natura. Il loro genoma potrebbe essere utilizzato per creare nuove specie più resistenti e più redditiziele cui caratteristiche sono assenti dall’attuale grano moderno.
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