Un seme alato di 360 milioni di anni rivela i segreti della dispersione delle piante

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Gli scienziati hanno fatto una scoperta straordinaria in Cina: un seme alato di 360 milioni di anni, risalente al Devoniano superiore. La struttura unica di questo fossile, denominata Alasemenia triarivela una sofisticata tecnologia naturale utilizzata per la sua dispersione ad opera del vento.

Semi: veicoli di sopravvivenza

Per sopravvivere e colonizzare nuovi territori, piante dovere spargere i loro semi lontano dalla pianta madre. Ciò aiuta a evitare la concorrenza per risorse come luce, acqua e nutrienti del suolo. La natura ha quindi sviluppato diversi metodi ingegnosi per garantire questa dispersione.

Alcune piante utilizzano gli animali per trasportare i semi sulla loro pelliccia o per mangiarli. Altri utilizzano meccanismi come l’acqua o strutture esplosive che proiettano semi. IL semi con alicome quelle degli aceri o dei platani, sono progettate per spostarsi su lunghe distanze lasciandosi trasportare dal vento. Le loro ali funzionano come paracadute o eliche che permettono loro di planare lentamente, aumentando le possibilità di essere portati via dalla pianta domestica.

Nel caso delle prime piante terrestri, tuttavia, i semi alati erano molto rari. La maggior parte era infatti ricoperta da una struttura protettiva chiamata cupula che ne impediva l’effettiva dispersione ad opera del vento. Alasemenia triail seme recentemente scoperto in Cina (nella Formazione Wutong) è tuttavia diverso. In effetti, non ha tazza e ha tre aliun adattamento avanzato per questa era antica.

Queste ali si irradiano dallo strato esterno del seme (o tegumento) e sono strutturate per facilitarne la dispersione da parte del vento creando una forma ampia e appiattita per scivolare in modo più efficiente.

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Alasemenia tria graine
Rami fertili e semi diAlasemenia tria. Crediti: Deming Wang

Perché tre ali?

Per comprendere meglio l’efficacia di questa dispersione, i ricercatori hanno confrontato Alasemenia tria ad altri semi alati dello stesso periodo, come Warstenia e Guazia, che avevano ciascuno quattro ali. Tuttavia, un’analisi matematica ha rivelato che la configurazione a tre ali delAlasemenia tria gli ha dato un migliore stabilità in aria, aumento della velocità di rotazione semi quando cadevano da alberi o rami. Ciò ha permesso loro di catturare il vento in modo più efficace per disperdersi ulteriormente dalla pianta madre e aumentare le possibilità di colonizzare nuove aree.

« Questo seme ci mostra quanto le piante del Devoniano superiore fossero già ben adattate al loro ambiente », osserva il professor Deming Wang, uno degli autori dello studio. “ Evidenzia anche un’importante transizione nella storia delle piante, mentre si evolvevano per conquistare nuovi territori. »

I dettagli dello studio sono pubblicati sulla rivista eLife.

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