Scavi archeologici effettuati a Skieet, nel villaggio di Vinjeøra in Norvegiahanno rivelato strutture notevoli e misteriose risalenti all’età del ferro e all’età vichinga, tra il 500 e il 950 d.C. Queste case funerarie, analizzate dai ricercatori Raymond Sauvage e Richard Macphail, offrono una nuova luce sulle pratiche funerarie dell’epoca e svelano. aspetti poco conosciuti dei rapporti tra i vivi e i morti in queste antiche società.
Le pompe funebri: luoghi di culto e di memoria
Tra le scoperte più intriganti ci sono tre pompe funebri. A differenza delle sepolture tradizionali, queste strutture non contenevano tombe permanenti, il che le distingue dalle altre strutture conosciute in Scandinavia. Le sepolture di Skeiet, tuttavia, avevano porte e ingressi bassi, che richiedevano ai visitatori di accovacciarsi per entrare, indicando che questi luoghi erano progettati per ospitare accesso frequente alla zona giorno. Questa configurazione suggerisce che venissero utilizzate le pompe funebri rituali ricorrenti dove i vivi venivano a rendere omaggio ai defunti.
Gli scavi hanno messo in luce anche pavimenti calpestati all’ingresso delle case, a testimonianza della loro frequenza regolare. I rituali associati a queste case potrebbero aver incluso offerte o pasti condivisi con i morti, che ricordano alcune tradizioni premoderne norvegesi dove cibo e bevande venivano lasciati nelle tombe per essere condivisi con i defunti.
Inoltre, anche i resti rinvenuti all’interno di queste case, come frammenti di ossa, punte di frecce e chiodi, forniscono indizi sulla loro funzione. Ad esempio, la presenza di ossa di cavallo potrebbe indicare sacrifici rituali simile al nordico blót, rito sacrificale menzionato nei racconti dell’antica religione scandinava. Inoltre, segni di bruciature sulle ossa degli animali suggeriscono che potrebbero essere stati cucinati e mangiati durante pasti rituali per onorare i morti.
Un simbolo di continuità nei secoli
Le tre pompe funebri scoperte furono utilizzate per periodi fino a 200 anninonostante i cambiamenti nelle pratiche funebri circostanti dalla cremazione alla sepoltura. Questo continuità d’uso indica che le pompe funebri svolgevano un ruolo essenziale nei rituali familiari, indipendentemente dagli sviluppi culturali e religiosi.
Nonostante questi scopertemolte domande rimangono senza risposta. L’assenza di sepolture permanenti in queste pompe funebri si pone un mistero particolare. È possibile che queste strutture servissero per immagazzinare temporaneamente i corpi durante i preparativi funebri, una pratica simile a quella descritta da Ibn Fadlan, il viaggiatore del X secolo che osservò i rituali di sepoltura norreni in Russia.
Per la loro singolarità e complessità, le pompe funebri di Vinjeøra rimangono quindi in parte enigmatiche. I ricercatori sottolineano la necessità di ulteriori studi per comprenderne meglio l’uso e il significato. Una maggiore attenzione agli interni delle case potrebbe rivelare dettagli cruciali sulla loro disposizione e sulla loro relazione con i tumuli circostanti. Queste scoperte aprono quindi nuove strade per esplorare i rituali funerari nordici e il modo in cui le società antiche onoravano i loro morti.
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