Il consumo di cannabis è sempre più diffuso in tutto il mondo, spesso percepito come meno pericoloso del tabacco. o anche l’alcol. Tuttavia, un nuovo studio suggerisce che questa percezione potrebbe essere fuorviante. Secondo i ricercatori della University of Southern California, un consumo eccessivo e regolare potrebbe infatti aumentare significativamente il rischio di sviluppare tumori alla testa e al collo. Questa scoperta solleva importanti questioni di salute pubblica e richiede consapevolezza dei rischi associati a questa pianta.
Sommaire
Vent’anni di dati analizzati
Lo studio, pubblicato sulla rivista JAMA Otolaryngology-Head & Neck Surgery, ha analizzato vent’anni di cartelle cliniche provenienti da più di 116.000 adulti Americani con diagnosi di disturbo da uso di cannabis. Sono caratterizzati da un uso problematico che porta a sintomi di tolleranza e dipendenza e colpisce circa il 30% dei consumatori. Per condurre la loro ricerca, gli scienziati hanno utilizzato i dati di TriNetX, un database di pazienti 64 centri sanitari negli Stati Uniti. L’analisi ha incluso informazioni raccolte tra il 2004 e il 2024, coprendo sia gli individui con questi disturbi sia un gruppo di controllo di oltre 3,9 milioni di persone che non ne soffrono.
I ricercatori hanno effettuato attenti confronti tra i due gruppi, aggiustando i risultati per fattori quali età, sesso e uso di alcol e tabacco, che sono noti fattori di rischio per i tumori della testa e del collo.
Uno studio rivelatore
I risultati dello studio hanno mostrato che gli individui affetti dal disturbo lo sono Da 3,5 a 5 volte più probabilità di sviluppare tumori della testa e del collo rispetto a quelli del gruppo di controllo. I tipi di cancro osservati includono quelli della bocca, della gola, della laringe, delle ghiandole salivari e dell’orofaringe che comprende la lingua, le tonsille e la parete posteriore della gola. Tuttavia, lo studio non ha identificato un legame significativo tra il consumo di cannabis e il cancro dell’ipofaringe, una regione situata nella parte inferiore della gola.
Sebbene lo studio non si sia concentrato sui metodi di consumo della cannabis, come fumare o mangiare edibili, suggerisce questo il fumo di cannabis potrebbe contenere sostanze cancerogene simili a quelli riscontrati nel fumo di tabacco. È anche possibile che i composti attivi della cannabis, come il THC, possano attivare enzimi specifici che contribuiscono allo sviluppo del cancro.
Implicazioni dello studio e prospettive
Le implicazioni di questo studio sono significativi, soprattutto nel contesto del crescente consumo di cannabis a livello globale. Se il legame tra cannabis e cancro alla testa e al collo fosse confermato, ciò potrebbe portare a cambiamenti nella percezione pubblica e nelle politiche sanitarie riguardo al consumo di cannabis.
Tuttavia, lo studio presenta dei limiti, in particolare il fatto che il consumo dei partecipanti lo era auto-segnalatoche può introdurre distorsioni. Inoltre, il le dosi esatte di cannabis consumate non sono state misurate. Pertanto, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio il legame tra questo prodotto e il rischio di cancro.
In definitiva, gli operatori sanitari e gli altri decisori politici dovranno tenere conto di questi risultati per sviluppare adeguate strategie di prevenzione ed educazione. Sarà infatti essenziale monitorare le tendenze a lungo termine del consumo di cannabis e il loro impatto sulla salute per proteggere meglio la popolazione dai rischi.
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