L’ascia è caduta. Il management della Renault ha confermato lunedì la sua volontà di continuare il piano di trasformazione con la conclusione del programma di F1 a Viry-Châtillon, e la riunione del CSE (Comitato Economico Sociale) ha votato oggi all’unanimità contro la chiusura. Il motore Renault-Alpine 2026 F1 non vedrà quindi la luce.
Si conclude così la saga del produttore di motori francese nato nel 1977 e che ha continuato ad essere presente sulle griglie della F1, salvo un’eclissi tra il 1998 e il 2000. Dal 2026, l’Alpine, il cui telaio e aerodinamica sono progettati in Inghilterra a Enstone, correrà con un motore Mercedes sotto il cofano, come annunciato su L’Équipe a fine luglio. Alpine si affiancherà quindi in griglia a Mercedes, McLaren e Williams che correranno sempre con il motore di punta.
La fine di un’epopea iniziata con il celebre V6 Turbo, poi deriso dagli inglesi per la sua propensione a rompersi ed emettere pennacchi di fumo bianco. Nasce la leggenda della “teiera gialla”. E poi arrivarono gli anni felici e i titoli cumulativi, costruttore/costruttore di motori (12 titoli) e piloti (11 titoli).
L’incomprensione dei dipendenti di Viry-Châtillon
Ma dal 2013 e dal titolo combinato costruttori (Red Bull Renault) e titolo piloti con Sebastian Vettel, il produttore di motori francese cammina nell’ombra. E questo nonostante il ritorno della Renault come costruttore nel 2016, squadra ribattezzata Alpine nel 2021. Per il suo “ritorno”, la squadra e il motore francesi finirebbero 9° nel Campionato del Mondo. Ed ecco Alpine, attualmente 9° in classifica con il suo motore Renault E-Tech RE24. Un altro V6 turbocompresso. Come se il cerchio si fosse chiuso, strangolando le ultime velleità della casa francese alla ricerca di cavalli di fronte alla concorrenza, ma anche di affidabilità.
Il CSE convocato questo lunedì avrà quindi fornito una conferma attesa e temuta dai 334 dipendenti dell’ente sportivo del produttore francese. Se non verranno toccate altre attività (Endurance, Dakar con Dacia, ecc.), altre andranno potenziate, a partire dallo sviluppo della tecnologia dell’idrogeno e dalla ricerca sulle batterie elettriche.
Ma come hanno dichiarato in tanti i dipendenti di Viry, venuti a esprimere la loro incomprensione a Monza il mese scorso “Molti ingegneri sono venuti qui per il programma F1 e chi si candida sogna di vivere questa avventura. Assisteremo ad una fuga di cervelli. » Al che, pochi giorni dopo, ancora dentro La squadrail capo del team Ferrari Fred Vasseur ha spiegato che il suo “la casella di posta era piena di CV dalla Francia…”
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