Da alcuni giorni Vincent Labrune, presidente della LFP (Lega Calcio Professionistico), è infastidito per essere coinvolto nelle polemiche tra Foot Unis, il sindacato dei club, e l’UAF (Unione Attori di Calcio), che riunisce giocatori, allenatori, medici, amministratori…
I primi escludevano Alain Guerrini, il boss della Panini, dalle loro sponsorizzazioni e i secondi inizialmente volevano vendetta concedendo solo tre sesami : uno per Labrune, uno per Karl Olive, il deputato macronista di Yvelines che rappresenta il FFF, e un ultimo per Guerrini. Cyril Linette, ex leader dell’Équipe e della PMU, si è trovato escluso dalla corsa alla presidenza della LFP. Prima che l’UAF gli offrisse finalmente l’opportunità di candidarsi.
Contattato lunedì, Labrune ha detto di essere concentrato sul prossimo voto, il 10 settembre, durante l’assemblea generale elettiva della Lega. “Sono a dir poco felice che questo susseguirsi di sponsorizzazioni, a dir poco doloroso e pieno di sconvolgimenti, sia ormai alle spalle”dice.
“Personalmente ho sempre incoraggiato il processo democratico”
Gli assicura che non ha fatto nulla per essere solo in corsa alle prossime elezioni: “Personalmente ho sempre incoraggiato il processo democratico, che mi ha permesso di diventare presidente nel settembre 2020 come parte di un duello finale con Michel Denisot (non favorito, Labrune ha vinto al telegramma, 15 voti contro 10). Il che dimostra anche che gli statuti non funzionano poi così male… L’ho fatto di nuovo nei giorni scorsi « convalidando » il principio di una possibile bozza di un candidato alla presidenza che non avesse ottenuto il suo patrocinio. Si tratta ora di attendere con calma la composizione definitiva del prossimo consiglio di amministrazione, che il 10 settembre eleggerà il prossimo presidente. »
Labrune infatti sa bene che se Linette non avesse potuto presentarsi le polemiche sarebbero state virulente, il che avrebbe indebolito ulteriormente la sua posizione. “Convalidando” il suo draft, si dà la possibilità di vincere “equamente” contro un avversario credibile. Sicuramente pensa anche di avere tutte le possibilità di vincere.
Nella futura AC ci saranno sette presidenti della L1, più quello della Foot Unis, tre della L2, tre membri indipendenti, due rappresentanti dei giocatori e uno degli allenatori. Al presente, Labrune, che dice “lavorare con i team su argomenti importanti”, ha indubbiamente un vantaggio. Ma una sorpresa, come quella che la portò al potere quattro anni fa, è sempre possibile.
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